VO'. Alla scuola primaria “Guido Negri” di via Mazzini in centro a Vo’, fulcro della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella del 14 settembre prossimo per l’inaugurazione dell’anno scolastico 2020/2021, lo staff guidato dal dirigente scolastico Alfonso D’Ambrosio sta preparando in ogni dettaglio l’accoglienza.
Far bella figura con il capo dello Stato e la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è l’obiettivo principe, ma il quarantaduenne professore campano a un anno esatto dalla sua nomina al vertice dell’istituto comprensivo di Lozzo Atestino, Cinto Euganeo e Vo’ (660 alunni), ci tiene anche a mostrare all’Italia un modello di insegnamento innovativo che, soprattutto durante il periodo della pandemia, ha dato risultati oltremodo soddisfacenti.
D’Ambrosio ci accoglie con una mascherina trasparente nel cortile dell’istituto che ha fatto il giro del mondo per essere stato nel periodo critico della pandemia più volte sede degli screening che hanno interessato tutta la popolazione di Vo’. Indica l’area dove verrà installato il grande palco delle autorità. «Sarà una tribuna coperta di 600 metri quadrati sulla parte più a sud del cortile che ha una superficie di 2.400 metri quadri», spiega il dirigente, «Mattarella arriverà nel pomeriggio e dopo i discorsi di benvenuto entrerà nell’atrio della scuola. Sulla parete di fronte al palco, prima dell’accesso, ci sarà un murales molto significativo del periodo che Vo’ ha vissuto durante l’emergenza sanitaria, ci verrà donato dell’artista Alessio-B».
Nell’atrio della scuola primaria, durante l’emergenza, sono stati effettuati i tamponi orofaringei alla popolazione, sotto la guida del professor Andrea Crisanti, che hanno permesso di individuare e isolare i contagiati. Da qui partirà il percorso del presidente all’interno dell’edificio. Una prima parte degli arredi è già stata posizionata. Essendo lo spazio ampio è stato diviso per settori. Saranno installati tre monitor carrellati da 65 pollici che replicheranno gli angoli dedicati ai laboratori didattici di robotica, tinkering, debate, domotica, agorà e scuola a cielo aperto.
Dopo la sosta nell’atrio, Mattarella proseguirà nella parte dell’edificio dedicata alla scuola dell’infanzia dov’è stato creato, grazie alla donazione di componenti d’arredo di una ditta di Istrana (Casagrande Arredi), un ambiente di apprendimento che garantisce sicurezza. Qui i bimbi possono lavorare in piccoli gruppi tematici nel rispetto del loro benessere. Proseguendo la visita al capo dello Stato verrà mostrata l’aula dei sogni. Si tratta dello spazio dove i bambini dopo il pranzo fanno la nanna.
«Il soffitto è predisposto con le principali costellazioni del cielo estivo, con le stelle che si illuminano di notte. Al passaggio del presidente per gustare l’effetto abbasseremo le tapparelle. La vera riforma della scuola a settembre non si fa sui nuovi banchi, sul distanziamento che sono importanti, ma sui valori educativi», evidenzia D’Ambrosio.
«È arrivato tutto velocemente e non abbiamo avuto il tempo per avere paura», dice il dirigente, «Ricordo quel venerdì quando mi ha chiamato il sindaco Giuliano Martini dicendomi che avrebbe chiuso le scuole visti i casi di contagio. Ho subito pensato come poter mantenere il contatto con gli alunni, non potevamo lasciarli soli. In due giorni abbiamo avviato la didattica a distanza e il 27 febbraio ci siamo collegati per la prima lezione. Le mascherine hanno avuto un senso: sono servite a guardarci negli occhi, occhi felici, occhi tristi, occhi verdi e azzurri, occhi cinici. Gli occhi, se li guardi bene, non sanno mentire.
Passato questo periodo, che ha lasciato un segno nei ragazzi, oggi abbiamo bisogno di una scuola che sia un dispenser emozionale. Abbiamo sperimentato che la scuola ha bisogno di un radicale cambiamento: non più lezioni frontali ma didattica interattiva che crei emozioni nei ragazzi. Faremo lezioni nei luoghi simbolo del territorio dei tre comuni dell’istituto comprensivo. Per Vo’ sarà villa Contarini Venier, luogo della Memoria della Shoah, con i resti delle cucine usate dagli internati, oggi Museo del Paesaggio.
Luciana Zattarin, insegnante di lungo corso, referente della primaria di Vo’, spiega come la “Negri” sia diventata una scuola di eccellenza, un modello per la ripartenza post Covid. «Il dirigente sta dando una scossa al sistema con tanti corsi di formazione sulla didattica. Ci stiamo aggiornando anche con corsi privati. È una strategia educativa che guarda la futuro», dice.
