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Crisi, la diretta – Secondo giorno di consultazioni, Salvini: “Strada maestra sono le elezioni”. Ma tiene ancora aperta la porta al M5s. Delegazione 5 stelle a colloquio con Mattarella

Il Carroccio chiede le urne subito, ma lascia (ancora) aperta la porta al M5s. Il Pd dice di essere disposto alle trattative con i 5 stelle, ma al tempo stesso pone alcune condizioni che complicano e non poco le trattative. I grillini frenano i retroscena e aspettano di vedere Sergio Mattarella. Il secondo giorno di consultazioni al Quirinale sarà anche quello decisivo per capire se i partiti riusciranno a convincere il Quirinale che ci sono i margini per far nascere una nuova maggioranza in Parlamento o se invece si dovrà tornare al voto.

Il presidente delle Repubblica questa mattina ha visto la delegazione del Partito democratico e il segretario Nicola Zingaretti ha detto di essere d’accordo alla nascita di “un esecutivo di svolta”. Ma le condizioni, che sarebbero state poste durante il colloquio con il Colle, rendono molto complicata la mediazione. Tra quelle “non negoziabili” infatti, non ci sono solo la modifica dei due decreti Sicurezza e un pre-accordo sulla manovra, ma anche un iter più soft del taglio dei parlamentari, riforma che invece fino a pochi giorni fa pareva imprescindibile per i 5 stelle. L’accusa, arrivata dai renziani questa volta, è che dentro il Pd più di uno voglia far saltare l’accordo.

La guerra dei retroscena va avanti da una parte e dall’altra. Tanto che i 5 stelle hanno smentito i vari virgolettati off the record usciti sui giornali: “La nostra posizione ufficiale sarà comunicata solo alla fine del colloquio con il Colle“, hanno fatto sapere. La delegazione del M5s è arrivata al Quirinale alle 17, come da calendario: sarà l’ultimo colloquio del presidente della Repubblica che verosimilmente darà alcuni altri giorni a Pd e 5 stelle per tentare di avviare una trattativa per poi decidere eventualmente le elezioni anticipate.

Prima dei grillini è stato il turno del Carroccio. Matteo Salvini ha visto Mattarella e ha ribadito che per lui la “strada maestra sono le elezioni”. Ma al tempo stesso, come già fatto negli ultimi giorni, ha insistito nel tenere aperta la porta ai 5 stelle.

In giornata sono saliti al Quirinale anche le delegazioni di Fratelli d’Italia e Forza Italia. L’esito è stato poco sorprendente: i due partiti hanno chiesto elezioni nel più breve tempo possibile. La presidente di Fdi Giorgia Meloni ha annunciato un accordo già fatto con la Lega per correre insieme alle elezioni (“E uniti vinceremo”, assicura). Silvio Berlusconi ha allargato il concetto a Forza Italia perché “occorre costituire in Parlamento una maggioranza di centrodestra che corrisponda al sentire degli italiani. Qualora non fosse possibile, la strada maestra è una sola: elezioni anticipate”.

I numeri – I numeri per la nuova maggioranza, quella che potrebbe sostenere un governo giallorosso (ma che ora sembra un po’ più lontana), ci sarebbero e sarebbero anche abbastanza solidi. Si parlerebbe di 363 deputati alla Camera (216 M5s, 111 Pd e 14 Leu) e di 176 al Senato (107 M5s, 51 Pd, 6 Autonomie, 12 Misto). Ieri Mattarella ha incontrato gli esponenti di Autonomie, Misto e Leu e tutti hanno confermato di essere disposti a dare il loro sostegno a “un esecutivo di svolta“.

CRONACA ORA PER ORA

17.15 – Il sindaco Sala: “Non sono così sicuro che vada a un nuovo governo”
“Non sono così sicuro che si vada a un nuovo governo, io lo auspicherei anche perché sono tra quelli che in tempi non sospetti ha detto che con i Cinque stelle bisogna anche parlare, però penso che ci siano anche serie possibilità di andare a votare: non è facile trovare l’accordo”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Non voglio essere né ottimista né pessimista: nella giornata non sto vedendo grandi passi avanti per un nuovo governo. Oggi sono un pò perplesso, poi vedremo”, aggiunge a margine del Meeting di Rimini.

17 – Salvini: “Tra i 5 stelle ce ne sono di disponibili a manovra coraggiosa”
“Ho scoperto che tanti no, si sarebbero trasformati in si. Ci sono alcuni 5s che appoggerebbero una manovra coraggiosa: ho scoperto che ci sarebbero alcuni disponibili. Aver scoperchiato il vaso è stato utile per capire. Ma malgrado gli insulti, vado avanti”. Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, al Quirinale dopo le consultazioni.

16.55 – Salvini: “Pd e M5s sono vecchia politica contro di noi”

16.50 – Delegazione M5s è arrivata al Colle
La delegazione M5s composta dal capo politico Luigi Di Maio e dai capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva è arrivata al Quirinale per partecipare alle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

16.45 – Salvini dopo l’incontro al Colle: “L’Italia non può perdere tempo”
“Abbiamo ribadito che i troppi no hanno portato allo stop di questa esperienza di governo che tante cose buone ha fatto. Bella discussione, sono contento di essere a capo di una forza compatta. Abbiamo scelto di portare nelle case degli italiani le cose che non vanno, qualche anno fa sarebbero rimaste nelle stanze segrete. L’Italia non può permettersi di perdere tempo, con un governo che litiga”.

16.30 – Nota dello staff M5s: smentiamo off, posizione ufficiale a termine consultazioni
Smentiamo ogni notizia diffusa dalle agenzie di stampa e dagli organi di informazione che citi “fonti” o riporti indiscrezioni di qualsiasi genere sul M5s. La posizione del M5s sarà espressa al termine delle consultazioni e passerà solo attraverso i consueti canali ufficiali del Movimento e del capo politico Luigi Di Maio. Lo dice il M5s in una nota.


15.51 – Delegazione della Lega al Quirinale
La delegazione della Lega, guidata dal leader Matteo Salvini, è arrivata al Quirinale, per le consultazioni con il capo dello Stato. Con lui i capogruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. “Rimanete qui in diretta tra poco vi aggiorno dal Quirinale”, ha scritto Salvini su Facebook.

15.33 – Delrio: “Ok a taglio parlamentari, ma con riforma elettorale”
“Siamo a favore del taglio dei parlamentari che pure avevamo già proposto in passato, ma chiediamo sia inserito in una agenda complessiva che tenga conto di una riforma della legge elettorale che garantisca rappresentanza democratica ai territori”. Lo dichiara Graziano Delrio, presidente dei deputati del Pd. “Nessun tentativo di far fallire quindi, ma piuttosto – conclude Delrio – di fondare su solide basi un governo all’altezza della crisi”.

15.28 – M5s, ala anti-Pd: “Andiamo al voto”
È l’ala del Movimento 5 Stelle contraria a una alleanza con il Pd a saltare sulla sedia dopo i presunti paletti che Nicola Zingaretti avrebbe presentato al capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel corso del colloquio al Quirinale nell’ambito delle consultazioni. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate dei pentastellati ci sarebbe una grossa fetta del Movimento pronto ad andare al voto e di conseguenza far saltare qualsiasi tipo di trattativa con il Nazareno.

15.20 – Borghi: “Mi chiamano dal M5s. C’è ancora tempo…”
“C’è vita nel M5S. Lui ha il coraggio di scrivere altri mi telefonano. Mi preoccupa però il silenzio di alcuni che ero davvero convinto fossero vivi ma a questo punto mi vengono dubbi… c’è tempo, non tantissimo ma c’è”. Lo scrive in un post il deputato della Lega e presidente della Commissione Bilancio della Camera Claudio Borghi riferendosi alle parole del senatore M5s Gianluigi Paragone.

15.17 – Ruocco: “Bene un governo con visione ampia e chiara”
“Oggi alle 17 è attesa la nostra delegazione al Quirinale per le consultazioni. Come sempre, il nostro faro saranno i temi e i progetti a lungo termine per il Paese. L’Italia, come ho già ribadito anche ieri, deve avere un governo che abbia una visione ampia e chiara”. Così sui social Carla Ruocco, presidente M5S della Commissione Finanze della Camera.

15.11 – Paragone: “Da Pd solita spocchia”
“Più sento parlare quelli del Pd e più avverto quel solito senso di spocchia e di superiorità che mal sopporto… Sanno sempre tutto loro: ora dovete cambiare, dovete fare quello che vi diciamo noi e vedrete che alla fine entrerete nel club dei buoni, dei bravi… Quindi quando dicevamo che avevano creato povertà e distrutto il ceto medio scherzavamo? Io no, sia chiaro”. A scriverlo, su Facebook, il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone.

15.01 – Zingaretti: “Punti decisi in direzione. Se c’è intesa, li approfondiamo”
“I punti alla base della possibile trattativa per un nuovo governo sono quelle decise all’unanimità dalla Direzione di ieri e che abbiamo presentato oggi al Presidente della Repubblica. Qualora ce ne fossero le condizioni e la disponibilità, è giunto il tempo di aprire una fase di confronto e approfondimento.” Lo dichiara in una nota il Segretario del Pd Nicola Zingaretti.

14.31 – Orlando: “Strada con M5s più stretta? Come ieri”
La strada di un governo con il M5s è più stretta rispetto a ieri? “E’ come ieri”. Lo ha detto Andrea Orlando parlando con i giornalisti davanti al Nazareno. Le richieste del Pd su un diverso iter per il taglio dei parlamentari e la legge elettorale e su un passo indietro sui decreti sicurezza “sono le condizioni per un confronto”, ha aggiunto.

14.14 – Orlando: “Via i decreti Sicurezza, è imprescindibile”
Il passo indietro sui decreti sicurezza è imprescindibile per un accordo con il M5S? “Sicuramente sì, quello è un cambio radicale di politica su questi temi”. Lo ha detto Andrea Orlando, parlando con i giornalisti davanti al Nazareno.

14.13 – Orlando: “Mai detto no a taglio dei parlamentari, serve solo bilanciamento”
“Non abbiamo detto di non andare avanti col taglio dei parlamentari, abbiamo detto che va fatto con un quadro di bilanciamento, a partire anche dall’aggiustamento della legge elettorale”. Lo ha detto Andrea Orlando uscendo dal Nazareno. Quindi, riguardo l’approvazione definitiva della legge, “quantomeno non farlo subito – ha aggiunto – ma vedere quali sono gli altri interventi di accompagnamento”.

13.58 – Di Maio alla Camera, probabile incontro con i capigruppo
Il vicepremier Luigi Di Maio è appena arrivato alla Camera, entrando nel Palazzo dei gruppi di via Uffici del Vicario. È probabile che, a Montecitorio, il leader del M5S tenga una nuova riunione sui temi con i capigruppo di commissione del Movimento. Il leader del Movimento è arrivato alla Camera dopo un vertice, questa mattina, con lo stato maggiore pentastellato.

13.51 – Renziani: “Sconcerto per condizioni Zingaretti”
Sconcerto, per dirla con un eufemismo. Le tre condizioni “non negoziabili” – e pesantissime nella trattativa con i 5 Stelle – che Nicola Zingaretti avrebbe posto durante il colloquio al Colle, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, a quanto apprende l’Adnkronos, hanno provocato una certa tensione tra i renziani. “Ci aspettiamo che vengano smentite” dice un big dell’area ricordando che è stata data “piena fiducia e pieno sostegno al segretario” e che “in Direzione non abbiamo nè discusso nè votato quei 3 punti”.

13.25 – Tre condizioni di Zingaretti: c’è modifiche a taglio parlamentari
Cominciano a declinarsi più in concreto i punti “non negoziabili” che Nicola Zingaretti ha consegnato nelle mani del Capo dello Stato per far partire una possibile trattativa con il M5S. Le cinque condizioni espresse ieri, certo, che però in realtà si riducono – secondo quanto si apprende – a tre paletti irrevocabili: la manovra economica innanzitutto, da concordare nei minimi dettagli e nel segno dell’equità; poi la diversa politica migratoria chiesta ieri che però si risolve, per il leader Dem, nell’abolizione dei due decreti Sicurezza targati Salvini. Anche l’accento posto sulla centralità del Parlamento ha una sua ricaduta pratica: no al taglio dei parlamentari previsto dalla riforma Fraccaro, già bocciato dai Dem nelle tre letture che ci sono state in Parlamento. Date le premesse, la trattativa si annuncia in salita.

12.48 – Bonino: “Trattativa Pd-M5s difficilissima”
La trattativa tra Cinquestelle e Partito Democratico “sarà difficilissima, e non solo per il Pd. Il M5S dovrebbe disfare tutto il suo programma, rimettere al centro il ruolo del Parlamento e dell’Europa. Naturalmente cancellare immediatamente il dl sicurezza primo e secondo che ha votato con convinzione. Così come dovrebbe rinunciare al taglio dei parlamentari”. Lo dice Emma Bonino in un’intervista al Foglio.

12.44 – Berlusconi: “Governo solo con idee compatibili”
“L’esperienza appena conclusa dimostra che i progetti di governo si fanno con i tempi e con le idee compatibili, non dopo il voto ma prima. Quindi un governo non può nascere in laboratorio, se basato solo su un contratto”. Lo afferma Silvio Berlusconi, leader di Fi, al termine delle consultazioni.

12.42 – Berlusconi: “Serve governo europeista”
“Serve un Governo che scongiuri ipotesi avventurose di uscita dall’Euro e dalla Ue ma consenta all’Italia di contare in Ue e di consolidare i nostri interessi nazionali come spetta a un Paese fondatore”. Lo dice Silvio Berlusconi.

12.40 – Berlusconi: “Governo a sinistra rischio patrimoniale”
“Un governo fortemente sbilanciato a sinistra sarebbe pericoloso per le imprese e per le garanzie di libertà dei cittadini” con il rischio che “messo di fronte alle difficoltà ricorra ad una patrimoniale che comprometterebbe definitivamente le prospettive di crescita” . Lo ha detto Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni al Quirinale.

12.37 – Berlusconi: “No governo presa in giro”
“Una maggioranza che non rispecchia la maggioranza degli elettori è una mera coincidenza di forze che si sono contrastate, non può essere la base per un esecutivo stabile e credibile ma solo una presa in giro degli elettori ed un tradimento delle loro volontà”. Lo afferma Silvio Berlusconi.
“Un governo sbilanciato a sinistra sarebbe pericoloso per le imprese, lo sviluppo, la sicurezza”, conclude.

12.36 – Berlusconi: “Forza Italia non si allea con chi ha contrastato”
“In nessun caso Fi è disponibile ad alleanze con chi abbiamo contrastato in campagna elettorale e che esprimono una visione del paese diversa e opposta”. Lo afferma Silvio Berlusconi leader Fi al termine delle consultazioni.

12.35 – Berlusconi: “No a governo dei diversi”
“Forza Italia ha condotto un’opposizione seria e coerente in parlamento cercando di correggere molti errori e migliorare provvedimenti del governo con lo stesso senso di responsabilità dimostrato finora, e che è stato molto oneroso in termini politici per il nostro partito. Ma oggi mettiamo in guardia da un governo frutto di una maggioranza tra diversi e improvvisata”. L’ha detto il presidente di Forza Italia ed ex premier Silvio Berlusconi, al termine delle consultazioni con Sergio Mattarella.

11.35 – Forza Italia al Colle
La delegazione di Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi è giunta al Quirinale per le consultazioni con Sergio Mattarella. Insieme all’ex premier, Antonio Tajani e le due capigruppo, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. A differenza delle delegazioni di Fdi e Pd, quella di Forza Italia ha fatto il suo ingresso nel palazzo del Quirinale non a piedi ma in macchina.

11.30 – Zingaretti: “Nuovo governo su principi inderogabili”
Il Pd ritiene “utile” provare a costituire un “governo di svolta” per il quale “abbiamo indicato i primi non negoziabili principi”: primo tra tutti la riconferma della “vocazione europeista” dell’Italia. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingraretti al termine delle consultazioni al Quirinale

11.26 – Zingaretti: “Governo di svolta o voto”
“Non un governo a qualsiasi costo: serve un governo di svolta, alternativo alle destre, con un programma nuovo, solido, una ampia base parlamentare e ridia una speranza agli italiani. Se non dovessero esistere queste condizioni, tutte da verificare, lo sbocco naturale della crisi sono nuove elezioni anticipate alle quali il Pd è pronto”. Lo afferma il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine dell’incontro con il Capo dello Stato.

11.23 – Zingaretti dopo consultazioni con Mattarella: “Ok verificare nuova maggioranza”
“Abbiamo manifestato al presidente della Repubblica la disponibilità a verificare la formazione diversa maggioranza e l’avvio di una fase politica nuova e un governo nel segno della discontinuità politica e programmatica”. Lo dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine dell’incontro con Mattarella.

10.43 – Meloni: “Ipotesi Pd – M5s è oscena”
L’ipotesi di un governo M5S-Pd “è oscena”, “non si può fare una maggioranza con persone che se si facessero le elezioni andrebbero a casa”. Lo ha detto Giorgia Meloni, intervistata fuori dal Quirinale, dopo le consultazioni con il Presidente della Repubblica. La leader Fdi ha sottolineato che “le elezioni sarebbero la via più rispettosa dei cittadini e della Costituzione, che affida la sovranità al popolo”.

10.39 – Meloni: “Eventuale incarico solo a centrodestra”
“Se il Presidente Mattarella dovesse scegliere di valutare l’ipotesi di un mandato bisognerebbe ripartire dalle elezioni del 2018 e dal sentimento chiaro del Paese e prendere in considerazione l’ipotesi di affidare il mandato ad un esponente di centrodestra, perché sarebbe sicuramente più affine alla volontà popolare”. Lo ha affermato Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, al termine delle consultazioni al Quirinale.

10.15 – Buffagni: “Al governo per fare le cose o si torna a votare”
“In Parlamento sono tutti pronti ad essere responsabili per non staccare la spina da lì, ecco quello non è lo stile del M5S. Noi non siamo lì per sopravvivere”. È quanto dichiarato dal sottosegretario del M5S Stefano Buffagni, nel corso della trasmissione Agorà Estate, condotta da Monica Giandotti su Rai3. “Non bisogna stare al governo per forza, o ci si sta per fare le cose o si torna a votare”, ha spiegato ancora Buffagni.

9.31 – Boschi: “Io nel governo Pd-M5s? No grazie”
La deputata Pd ed ex ministra delle riforme, Maria Elena Boschi, esclude di entrare in un possibile governo rossogiallo: “Ho già chiarito che posso dare una mano sui contenuti se può essere utile. Voterò la fiducia anche se con fatica, se nascerà il governo. Ma fare il ministro con i 5Stelle, no grazie” dice in un’intervista a Repubblica.

9.29 – Spread sotto i 200 punti: scende a 195
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi scende a 195 punti base. Il tasso di rendimento del decennale italiano è sotto l’1,3% all’1,28%. Oggi parte il secondo giro di consultazioni al Quirinale per il nuovo governo.

9.23 – Boschi: “Con governo M5s-Pd si arriva al 2023”
“Se devo fare una previsione dico che si va alla scadenza naturale. Sicuramente all’elezione del presidente della Repubblica, ma secondo me fino al marzo 2023”. Lo ha detto la deputata Pd e ex ministra delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, chiamata a fare un ‘pronosticò sulla durata di un eventuale esecutivo 5Stelle-Pd in un’intervista alla “Repubblica”.

9.09 – Centinaio: “Con M5s porta aperta, ovviamente senza Conte”
“Contatti tra alcuni nostri esponenti e quelli del Movimento 5 Stelle sono ancora in corso. Noi, anche in questi giorni, una porticina l’abbiamo tenuta aperta. Ovviamente deve esserci un passo indietro del presidente del Consiglio”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio intervistato dal quotidiano Il Mattino.

8.30 – Zingaretti: “Su Di Maio al governo nessun veto”
“Conte non va bene: non si può dire che gli altri, ovvero Salvini, hanno sbagliato, e riprendere a governare come se nulla fosse cambiando solo alleato”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti, in un’intervista a Il Messaggero, sottolineando che su un governo Conte bis i margini di trattativa sono “zero”. Escluso anche che il premier sia lui: “Faccio il presidente della Regione Lazio e il segretario del Pd e credo siano già due impegni molto gravosi e intendo continuare a fare questo”. “Non ho alcun veto su Di Maio nel governo. Ma non si potrà far scendere in campo la stessa squadra che ha perso già una partita”, aggiunge.

8.24 – Fattori (M5s): “Se abbiamo retto Salvini e Siri, ce la possiamo fare con Lotti”
“Se siamo riusciti a reggere un governo appoggiato da Salvini e Siri, possiamo farcela” anche a reggere un governo appoggiato da Renzi, Boschi e Lotti. Così in un’intervista al ‘Corriere della Serà Elena Fattori, senatrice 5 Stelle.

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