C’è più ottimismo sul calo dei conflitti armati nel mondo
Negli ultimi sondaggi elettorali del Termometro Politico del 2024 si conferma la forza del centrodestra, tanto più notevole considerando che sono ormai passati più due due anni dalle ultime politiche e che nel resto d’Europa i partiti di maggioranza danno segni di forte logoramento quasi ovunque.
Fratelli d’Italia si consolida, avvicinandosi alla soglia del 30%, con il 29,6%, mentre gli alleati di Forza Italia crescono, così come quelli di Noi Moderati, arrivando rispettivamente all’8,4% e all’1,2%. Solo la Lega è in leggera discesa e si ritrova all’8,8%.
All’opposizione arretrano sia il Pd che il Movimento 5 Stelle, ora al 22,7% e al 10,6%, mentre crescono, seppur di poco, altre formazioni minori, come Verdi e Sinistra, al 6,7%, Italia Viva, ora al 2,4%, e +Europa, all’1,9%. In leggero calo, poi, Azione, al 2,7%.
Tra le liste più piccole c’è una certa stabilità, solo Pace Terra Dignità è limitatamente in ascesa e raggiunge all’1,4%, Democrazia Sovrana Popolare. Fermo, allo 0,6%, anche Sud Chiama Nord, mentre tutte le altre formazioni insieme sono all’1,6%.
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Tra i focus di questi sondaggi elettorali ci sono, in chiusura dell’anno, le previsioni per il 2025. Non sono molto ottimistiche. Solo il 30,4% degli intervistati pensa che l’economia italiana l’anno prossimo andrà meglio o molto meglio che nel 2024. Per il 23,4% andrà allo stesso modo, mentre il 44,8% ritiene che andrà peggio o molto peggio.
Si tratta di un pessimismo che è più attenuato se si parla delle prospettive economiche personali. In questo caso prevale la previsione di stabilità, il 48,8% ritiene che le cose andranno come nel 2024. I pessimisti, che credono che la propria situazione peggiorerà, scendono al 29,9%, ma sono pochi, il 19,9%, anche quelli che credono che migliorerà.
A tenere banco da tempo è anche la sanità, alle prese con carenza di personale e allungamento dei tempi delle liste di attesa. Secondo gli italiani intervistati è necessario aumentare i fondi, per il 32,4% deve essere fatto anche a costo di tagliare servizi o altre spese, per il 23,3%, invece, a costo di fare più deficit e più debito.
C’è anche un 36,2% che non vuole accrescere la spesa sanitaria, ma rendere più efficiente quella attuale. Solo per il 6,3% va cambiato modello, aprendo alle assicurazioni private.
E come andranno le guerre che hanno imperversato in questo 2024? Secondo i sondaggi elettorali del Termometro qui c’è un po’ più di ottimismo: se il 9,5% pensa che almeno le più importanti termineranno, il 34,7% ritiene che perlomeno diminuiranno di intensità. Sono poco meno di quelli che ritengono che la situazione rimarrà la stessa, il 37,9%.
Tuttavia sono pochi, solo il 9,2%, coloro che pensano che invece i conflitti si intensificheranno, e molti meno, il 5,4%, quanti ritengono che ci possa essere un conflitto globale, se non la Terza Guerra Mondiale, con il coinvolgimento diretto dell’Italia, il 5,4%.
Questi sondaggi elettorali sono stati svolti su 2.800 intervistati con metodo Cawi tra il 17 e il 19 dicembre
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