Arriva dopo le rosicate di Giuseppe Conte e Angelo Bonelli, Matteo Renzi per commentare l’incoronazione di Meloni da parte di Politico.eu. Ma il rodimento di fegato è il medesimo, anzi con un punta d’acido in più. “Giorgia Meloni nella situazione internazionale è il politico più influente non per la forza di Giorgia Meloni ma per la debolezza degli altri”. Tutta la frustrazione dell’ex premier consegnata in un’intervista a Sky Tg24. Il rosicone di giornata.
“Ma il punto non è se Meloni è la più potente o no, ma cosa fa con quel potere? Lei ha una oggettiva condizione di forza, non di consensi. Ma di forza perché in Europa gli altri leader sono deboli in questi momento e perché in Italia l’opposizione è divisa. E quindi: Giorgia che ci fai con questo potere? Non lo usi solo per prendere tre like sui social”. Giustifichiamo questa uscita da asilo d’infanzia solo con un pizzico d’invidia. Del resto, proprio stamattina il ministro Foti, commentando i riconoscimenti di Politico ed Economist aveva esordito con il Corriere della Sera dicendo: “Brutta giornata per i gufi”. Renzi si illude delle sue stesse parole, perché Meloni i voti li ha, quelli veri, delle urne: quindi ha consensi e dunque forza. I voti che non ha lui, per questo un più basso profilo sarebbe appropriato per non passare nella schiera dei fegati spappolati. Si ricordi il risultsto modesto delle europee prima di sminuire che i volti li prende e a valanghe.
Capiamo quanto possa essere frustrante per Renzi leggere i sondaggi. Si accorgerebbe del vento in poppa di FdI e di tutto il governo. Dunque, si rassegni, i voti non sono like social. In verità per Renzi è una doppia brutta giornata a giudicare da come prende d’aceto anche su Mr tasse Ruffini , dato come nome in ascesa per guidare l’ala centrista dello schieramento di sinistra. Ma come? Ci sono io… sembr il sottotesto del suo commento: “Ruffini se vuol fare politica deve dimettersi dall’Agenzia delle Entrate perchè ha ragione chi a destra ha detto ‘non può fare il servitore di due padroni’. Ha deciso di farsi nuovi nemici e spara a zero contro tutti: “Lo stesso vale per Piantedosi se vuole candidarsi alla presidenza della Campania. E poi aggiungo un altro consiglio: oggi c’è una brillante intervista di Rosy Bindi che spiega che cosa deve fare Ruffini ma fossi in lui mi sceglierei un’altra portavoce…”. Insomma, frustrazione per i consensi a Meloni e rabbia per quanto si muove nel campo largo.
E’ deluso che a sinistra guardino a Ruffini e non a lui? “Io non voglio fare il leader -risponde a SkyTg24- voglio dare una mano a costruire il Centro”. “Serve un federatore? Calenda ha deciso di rompere il Terzo Polo. Dopodichè io non polemizzo perché dico che quest’area di centro che sta nel centrosinistra prende Azione ovviamente. Ma prende anche i riformisti del Pd che poi restano nel Pd magari e poi c’è Ruffini che ha iniziato alla Leopolda, Sala che abbiamo candidato a sindaco, c’è Franco Gabrielli e tantissimi altri nomi. Cosa hanno in comune? Che l’esperienza politica della Leopolda ha segnato un’intera generazione di riformisti, è stato un vivaio. E quindi dico Sala c’è? Bene. Ruffini c’è? Bene. Azione c’è? Bene. Ma non giochiamo a farci del male”.
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