PAVIA. Stavolta non c’è stata nessuna sorpresa: Giovanni Merlino è stato nominato per acclamazione vicepresidente vicario della nuova Camera di commercio (Cremona, Mantova, Pavia), così come l’altro vicepresidente Lorenzo Capelli, presidente di Confartigianato Mantova.
La prima riunione di giunta del nuovo ente a tre si è svolta in un clima disteso, ben diverso da quello che aveva accompagnato una settimana fa l’elezione dei sette componenti dell’organo esecutivo della Camera chiamati ad affiancare il presidente, l’imprenditore cremonese Gian Domenico Auricchio.
Approvato il bilancio di previsione
Nel segreto dell’urna l’asse Mantova-Cremona aveva fatto saltare il patto siglato a luglio, che prevedeva l’assegnazione a Pavia di quattro membri su otto anche in virtù del maggior numero di aziende iscritte al Registro imprese. Pavia si è ritrovata invece con solo tre componenti (Merlino, ex commissario straordinario della Camera di commercio di Pavia, oltre che vicepresidente di Ascom e presidente di Federalberghi provinciale, l’industriale vigevanese Alberto Cazzani e Davide Bisi, vicepresidente nazionale degli agenti immibiliari di Fimaa) e lo stesso Merlino aveva alzato la voce, infastidito per l’esito di quella votazione.
Ieri, dopo che in settimana erano intercorse telefonate di chiarimento, la frattura si è subito ricomposta e la prima giunta dopo la scelta dei vice di Auricchio ha proceduto con l’approvazione del bilancio di previsione per il 2025. «Siamo tra le quindici Camere di commercio italiane più ricche», dice Merlino.
I proventi - tra diritti annuali, di segreteria, contributi, trasferimenti e altre entrate, e ricavi da gestione di beni e servizi - ammonteranno a 20,7 milioni di euro, rispetto e 23,8 milioni di uscite previste, tra le quali 8,5 milioni per interventi economici (sono i contributi assegnati alle imprese locali tramite bandi), per un disavanzo della gestione corrente di 3,1 milioni, e di 2,8 milioni comprese quelle finanziaria e strordinaria, un passivo comunque tollerabile dal momento che tutte e tre le Camere erano ampiamente patrimonializzate.
Alle imprese 8,5 milioni
Gli interventi previsti sono comunque in diminuzione rispetto al consuntivo 2024, nel quale i contributi delle tre Camere messe insieme sono ammontati a 11 milioni e mezzo, per un passivo di 5,7 milioni. In particolare la Camera di commercio di Pavia aveva deciso di aumentare ulteriormente il budget destinato alle imprese per l’anno in corso, dopo la richiesta delle associazioni di categoria al commissario straordinario Merlino. L’incremento, pari a 1 milione e mezzo, ha portato il totale a 6,5 milioni, una cifra record.
L’aggiornamento del preventivo per il 2024 aveva comunque avuto il via libera dei revisori dei conti, i quali avevano attestano come nonostante l’incremento del passivo, da 3,4 a 4,6 milioni (una parte delle maggiori spese per le imprese è finanziato dall’incremento dei diritti camerali), «gli avanzi patrimonializzati risultano comunque adeguati alla copertura del disavanzo». La Camera di commercio di Pavia alla chiusura dell’esercizio 2023 poteva infatti contare su un patrimonio netto di quasi 27,4 milioni di euro, di cui 8,3 riserve e 19,1 di avanzi patrimonializzati. —