Ahmed al-Shara, leader della coalizione di ribelli che ha rovesciato il presidente siriano Bashar al-Assad e noto con il nome di battaglia Abu Mohamed al-Jolani, ha invitato la comunità internazionale a «non preoccuparsi» della gestione della Siria dopo la presa del potere da parte dei ribelli.
«I governi stranieri non dovrebbero preoccuparsi della situazione in Siria», ha dichiarato al-Jolani, come riportato dalla televisione siriana ora controllata dall’opposizione guidata dall’alleanza islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts).
Il leader di Hts ha rilasciato queste dichiarazioni il giorno dopo aver incaricato il politico Mohamed al-Bashir – ex capo del «governo di salvezza», il ramo politico e civile di Hts – della fase di transizione del nuovo governo in Siria. Lo stesso al-Bashir ha assicurato che il trasferimento dei poteri si sta svolgendo in modo fluido e ordinato, indicando che guiderà un governo di transizione per i prossimi tre mesi, fino alla stesura di una nuova Costituzione.
«La gente è esausta a causa della guerra, quindi il Paese non è pronto ad entrare in una nuova guerra. La paura era legata alla presenza del regime di Assad, che ora è caduto. Il Paese si sta dirigendo verso lo sviluppo, la ricostruzione e la stabilità», ha aggiunto Jolani.
Inoltre, al-Jolani ha affermato che la sua squadra sta collaborando con organizzazioni internazionali per proteggere i possibili siti di armi chimiche, come riportato in una dichiarazione rilasciata a Reuters. Ha anche annunciato l’intenzione di chiudere le famigerate prigioni dell’era Assad e di eliminare i servizi di sicurezza affiliati al vecchio regime.
La portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, ha accolto con favore le rassicurazioni di Jolani sui potenziali siti di armi chimiche durante una conferenza stampa. «Accogliamo positivamente questo tipo di discorso, ma anche le azioni devono rispondere alle parole», ha dichiarato Singh, aggiungendo: «Il nostro obiettivo è che queste armi chimiche non cadano nelle mani sbagliate».
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