Sono in campo per 800 ore al mese, tutti i giorni delle settimana, in pattuglie da due o anche singolarmente. Sono le guardie giurate – tra loro anche due donne – che operano a supporto della Polizia locale e che presidiano le aree pubbliche di Trieste dove vengono segnalate delle criticità. Si muovono, ad esempio, su Scala dei Giganti, sul lungomare di Barcola nei mesi estivi, nel giardino de Tommasini o in piazza Volontari Giuliani.
Il Comune si avvale di questo servizio dal 2019, grazie ai specifici fondi garantiti dalla Regione, che nel corso di quest’anno hanno superato per Trieste i 300 mila euro. Ora, un ulteriore finanziamento regionale consentirà di prorogare l’utilizzo di quelli che tecnicamente vengono definiti operatori di sicurezza sussidiaria fino alla fine del giugno 2026.
«L’attività di queste figure viene stabilita in maniera strategica – ha illustrato il vice comandante della Polizia locale Paolo Jerman – considerando come il loro utilizzo è finalizzato alla tutela del patrimonio pubblico, alla sorveglianza dei luoghi pubblici e alla prevenzione del disturbo alla quiete pubblica».
Sia chiaro, nei punti più sensibili, dove anche in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza si intende rafforzare i controlli, vengono predisposti degli interventi interforze.
Mentre il servizio della guardie giurate viene utilizzato per avere delle sentinelle, per verificare alcune segnalazioni, con una funzione anche deterrente. Dal loro lavoro arrivano alla Polizia locale fino a 40 segnalazioni all’anno.
«Ogni mese – spiega Jerman – stiliamo un calendario flessibile del loro utilizzo, con uno sguardo anche alle segnalazioni delle Circoscrizioni e dei cittadini». Nel caso rilevino qualche situazione che richiede un pronto intervento «avvertono la nostra sala operativa – precisa Jerman – con la quale restano in stretto contatto. Nel caso non ci sia un’emergenza, invece stilano dei rapporti che ci servono poi per fare le dovute valutazioni».
«Ci avvaliamo di questo servizio – così l’assessore alle Politiche sulla sicurezza Caterina de Gavardo – per aumentare la percezione di sicurezza della cittadinanza. Queste persone non hanno potere sanzionatorio e non hanno possibilità di intervenire con funzione repressiva». Attualmente, a seguito di alcune segnalazioni, sono state attenzionate la zona di via Giulia, piazza Volontari giuliani, il Giardino pubblico e il rione di San Giacomo. Le guardie giurate – che operano armate – monitorano le dinamiche di chi frequenta il luogo presidiato, i cittadini talvolta si relazionano con loro evidenziando dei problemi. Poi verificano che non ci siano bivacchi e che le aree gioco dei giardini non vengano prese di mira dai vandali. Su Scala dei Giganti la loro presenza – oltre ovviamente al presidio costante delle forze dell’ordine in piazza Goldoni – ha ridotto il fenomeno dei gruppetti di giovani che si imponevano su quella scalinata.
Riferendosi alla copertura finanziaria, l’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti ha precisato che «si tratta della prima linea di intervento che abbiamo inaugurato con la legge 5 del 2021 per quanto riguarda il capitolo dedicato alla sicurezza sussidiaria. Un apporto per assicurare una presenza costante in alcune zone sensibili, che non possono essere coperte costantemente dalle altre forze dell’ordine».
Roberti ha assicurato che «stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti per far sì che Trieste rimanga il luogo sicuro che è sempre stato e che deve rimanere anche in futuro, dando tutto il supporto possibile e strumenti tecnologicamente avanzati alle forze dell’ordine, ma e potenziando anche il servizio offerto dalle guardie giurate». —
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