Scappa con la figlia dopo cinque anni di matrimonio. La bimba ne aveva tre, quando sarebbe stata sballottata tra la Francia, l’Italia e il Marocco dalla madre. L’uomo ha presentato due querele, a Belluno e oltralpe, per sottrazione e trattenimento di minore all’estero. Adesso sa che la piccola vive a Casablanca, in Maghreb, a casa dei nonni materni.
La può vedere due o tre volte all’anno, per il resto deve accontentarsi delle videochiamate, sempre dopo varie insistenze e il ricorso alla convenzione de L’Aja del 29 maggio 1993 sulla protezione dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale.
Visibilmente turbato, il padre di famiglia ha deposto in tribunale, facendo un po’ di confusione con le date e spingendo il giudice Paolo Velo a ricordargli che non si può condannare qualcuno sulla base di una ricostruzione confusa, ma descrivendo attraverso le domande del legale di parte civile una situazione per lui molto pesante.
Era in Italia da parecchio tempo con un regolare permesso di soggiorno, quando ha conosciuto la futura moglie durante una vacanza nel suo paese d’origine.
I due si sono sposati nel 2015 e hanno deciso di convivere a Belluno. Un paio di anni dopo, è nata la bambina: «Il nostro rapporto coniugale non andava bene e avevamo deciso di separarci, ma quando ho scoperto che lei era incinta abbiamo fatto il possibile per proseguire la relazione. Nel mese di luglio è sparita. Se ne sarebbe andata in Francia, dove ha dei parenti e proprio da quelle parti sono andato, per cercare di vedere mia figlia. Ho saputo, in via informale dalla gendarmeria francese che invece si trovava in Italia, ma lontano da Belluno».
Prima del divorzio, c’è stata la separazione: «Il giudice aveva stabilito che io dovessi versare 150 euro al mese a titolo di assegno di mantenimento», ha spiegato la parte civile, «ma ne ho sempre elargiti di più, a volte anche il doppio dell’importo. Avrei voluto che mia figlia frequentasse un asilo nido bellunese, ma non ho avuto la possibilità d’iscriverla nella struttura che avevo scelto, perché poi la mia ex moglie si è trasferita in Marocco, dove risiede tutt’ora, a casa dei suoi genitori. Da noi, il divorzio comporta in maniera automatica i figli alla donna».
Il periodo della contestata sottrazione di minore va dal 20 luglio 2020 al mese di dicembre e l’imputata è difesa dall’avvocato Barbara Bastianon. Nei prossimi mesi, discussione e sentenza di primo grado.