La Mappa Mundi di Fra’ Mauro Camaldolese rivive in digitale. Il planisfero originale del 1460 custodito ed esposto nei Ridotti dei Procuratori esce per la prima volta dai confini fisici della Biblioteca Nazionale Marciana per entrare negli schermi dei dispostivi elettronici di tutto il mondo.
Gli utenti possono navigare nella mappa ed esplorare ogni dettaglio attraverso uno spazio virtuale disponibile online in italiano, inglese e cinese. Con un diametro di 196 centimetri e una cornice quadrata di 223 per lato, il planisfero è un compendio di conoscenze geografiche, storiche e culturali dell’epoca.
Del suo autore, il monaco camaldolese Mauro, si sa molto poco: visse e operò circa tra il 1410 e il 1460 nel monastero di San Michele in Isola.
La digitalizzazione permette a chiunque di esplorare migliaia d’iscrizioni in veneziano volgare che decorano la superficie: storie di regni, province, città, strade, fiumi, mari e monumenti.
Il progetto, realizzato grazie alla collaborazione tra il Museo Galileo di Firenze, la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e la Nanyang Technological University di Singapore, è stato finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
«La digitalizzazione ci ha permesso non solo di rendere il planisfero accessibile a chiunque, ma anche di scoprire aspetti inediti», spiega il professor Nanetti, membro del comitato scientifico, «siamo riusciti a ricostruire un vero e proprio atlante delle navi, legate geograficamente alle località di appartenenza, e rintracciare le modifiche che Fra’ Mauro aveva apportato prima di arrivare alla versione definitiva».
Il cartografo fonde fonti scritte e orali, attingendo a testi di autori antichi come Tolomeo, Plinio e Marco Polo e viaggiatori contemporanei come Niccolò de’ Conti e Pietro Querini: un intreccio di saperi che conferma Venezia un crocevia tra Oriente e Occidente.
«Sebbene a colpo d’occhio risalti la superficie terrestre, è l’acqua la vera protagonista: fiumi, mari ed oceani dominano la scena», continua, «al cuore della visione di Fra’ Mauro, c’è l’uomo, con le sue rotte commerciali e i suoi ambiziosi sogni di esplorazione».
Considerata nel Cinquecento da Giovanni Battista Ramusio un autentico “miracolo di Venezia”, il planisfero è una rappresentazione completa dell’ecumene, l’intero mondo conosciuto all’epoca, che va ben oltre le mappe tradizionali.
L’orientamento da sud a nord, ad esempio, si discosta dalla tradizione medievale europea e rivela l’influenza della cartografia araba.
«Le mappe non sono documenti antiquari», conclude, «ma strumenti vivi che ci invitano a riflettere sulla geopolitica ed indagare nuovi modi per relazionarci al mondo».
Il planisfero è fruibile attraverso il sito web https://mostre.museogalileo.it/framauro.