Un appello accorato da parte di Bergoglio. Un mondo «diviso e lacerato da odio, tensioni, guerre e minacce di un conflitto nucleare» ci spinge «a pregare e a operare per il dialogo, la riconciliazione, la pace, la sicurezza e lo sviluppo integrale dell’intera umanità».
Così Papa Francesco, incontrando questa mattina, nell’auletta dell’Aula Paolo VI, prima dell’udienza generale, i partecipanti al XII Colloquio del Dicastero per il Dialogo Interreligioso con il «Centro per il Dialogo interreligioso e interculturale» di Teheran, che si sta tenendo in Vaticano.
«Oggi sui giornali c’è quest’ultima minaccia», ha detto a braccio Francesco riferendosi alla nuova dottrina nucleare della Russia.
Il presidente Vladimir Putin ha in pratica firmato un decreto che prevede il via libera all’impiego di armi nucleari come «estrema risorsa per proteggere la sovranità del Paese», se essa sarà minacciata da un attacco atomico o con armi convenzionali.
«Questa situazione – ha quindi sottolineato il Pontefice – spinge noi, credenti nel Dio della pace, a pregare e a operare per il dialogo, la riconciliazione, la pace, la sicurezza e lo sviluppo integrale dell’intera umanità. Noi crediamo in Lui come il Dio dell’amore onnipotente. L’impegno che insieme possiamo dimostrare per la pace ci rende credibili agli occhi del mondo e in particolare delle nuove generazioni».
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