PORDENONE. L’inserimento di un codice di lavoro errato nel computer di bordo dell’autogrù che stava manovrando e che si era ribaltata in via Planton a Pordenone l’11 aprile 2022, è costato una condanna a 8 mesi di reclusione per crollo colposo, pena sospesa, all’operatore Davide Novello, 37 anni, residente a Codroipo.
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Mercoledì 17 luglio il gup del tribunale di Pordenone, Milena Granata, ha emesso la sentenza al termine del procedimento celebrato con rito abbreviato.
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Decisione in linea con quanto richiesto dall’accusa, sostenuta dal pm Federica Urban, concesse le attenuanti generiche e quelle relative al rito. «La richiesta dell’abbreviato – ha fatto sapere l’avvocato Chiara Damiani del Foro di Udine, difensore dell’unico imputato nel processo – era condizionata all’acquisizione di una consulenza di parte, rispetto alla quale la Procura nulla aveva obiettato. Viste le prove a nostro favore e le argomentazioni presentate ci saremmo aspettati l’assoluzione, abbiamo invece ottenuto soltanto la sospensione condizionale della pena, che non era stata proposta dal pm. Ora attendiamo i 90 giorni annunciati dal giudice per le motivazioni della sentenza e poi valuteremo l’eventuale ricorso in appello».
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Il braccio di sollevamento dell’autogrù, lungo circa 48 metri, era piombato fra le due ville dirimpetto al cantiere, portando giù con sé anche il suo carico, ovvero il braccio a traliccio in acciaio della gru edile, pesante circa 3,7 tonnellate.
Nessuno fortunatamente era rimasto ferito, erano stati solamente registrati danni alle recinzioni delle due abitazioni e a una porzione di tetto di una casa. La zavorra in cemento della gru edile aveva trattenuto il braccio estensibile dell’autogrù, impedendo così lo schiacciamento dell’abitacolo in cui si trovava il gruista, rimasto illeso ma comprensibilmente sotto choc.
