La Provincia affiderà il rilancio del Kursaal all’architetto Stefano Boeri.
Spetterà al noto professionista milanese cercare di studiare, con un nuovo progetto architettonico, una riqualificazione del complesso polifunzionale chiuso dal 2014, situato nel cuore dell’isola pedonale di Abano.
Boeri, archistar e urbanista, è professore ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano e dirige il Future City Lab alla Tongji University di Shanghai.
Architetto del Bosco Verticale, è tra i principali attori del dibattito sul climate change nel campo dell’architettura internazionale. L’idea della Provincia, titolare della struttura che in passato ha ospitato il celebre Gran Caffè delle Terme (oltre che un ristorante e un’area congressuale), è di trovare una soluzione architettonica innovativa per poter rilanciare e rendere appetibile per i privati il Kursaal.
Una scelta fortemente voluta dal vicepresidente e consigliere delegato al Patrimonio, Daniele Canella. «Non possiamo aspettare di certo che vengano ultimati i progetti della Provincia e quindi ancora degli anni, dato che poi bisognerebbe attendere un bando per l’assegnazione», il monito del capogruppo del Pd in consiglio comunale, Giovanni Amato.
«Nell’ultimo consiglio mi sono alzato e ho chiesto al sindaco e a tutta l’assemblea di fare di tutto per stimolare a Palazzo Santo Stefano il rilancio del Kursaal. I soldi ci sono e sono i 435 mila euro che la Provincia sta incassando dagli albergatori per la cessione degli uffici ex Apt. Questi denari vengano investiti ad Abano e non altrove per sistemare il Kursaal e quindi riavviare subito la zona bar e ristorazione».
«L’impegno politico della Provincia è quello di destinare la cifra incassata dalla cessione dei locali ex Apt a Federalberghi Terme Abano Montegrotto alla riqualificazione di altri edifici e reinvestirla interamente nella zona delle Terme», rassicura Canella.
Il presidente del comitato Abano dice No, Maurizio Tentori, chiarisce: «Ci sono persone pronte a rilevare il Kursaal per rilanciare almeno la zona ristorazione», rassicura.
«Basta trovare un punto di incontro e che la Provincia abbassi le pretese. Si potrebbe anche pensare di ridurre il complesso, creando un ulteriore polmone verde, mantenendo come punto fisso la zona ristorativa».
«È indubbio che in tutto questo vi è anche una responsabilità della giunta comunale», le parole del consigliere di opposizione, Luigi Ciccarese. «Questo è il momento tuttavia di rimboccarci tutti insieme le maniche e profondere le energie e le risorse di cui disponiamo, per indirizzare tutte le parti verso soluzioni idonee alla rinascita della struttura, uno dei simboli della nostra città e che merita di superare lo stato di abbandono in cui versa, recuperando ruolo e dignità che l’hanno caratterizzata e contraddistinta nel passato». ––
