PAVIA. Il risultato elettorale della Lega? «Un disastro annunciato». La campagna elettorale? «Completamente sbagliata». Il Carroccio? «Un partito dove ormai la fanno da padroni i leccaculo, gli amici, gli amici degli amici e le fidanzate».
Non è il post di un frequentatore di centri sociali con il dente avvelenato verso Salvini e la Lega. Sono parole affidate ai social da un leghista della prima ora, consigliere comunale a Pavia, consigliere regionale, ex senatore, ex direttore della Padania: Roberto Mura.
Bordate durissime, le sue.
La lega è diventata un partito dove non ci sono più congressi – scrive – dove tutte le decisioni vengono calate dall’alto, dove i militanti servono solo a fare i gazebo. Una gestione sostenuta solo da Salvini che ha identificato la Lega esclusivamente con la sua immagine senza affidarsi per un supporto e un sostegno a quel patrimonio unico e inestimabile di Militanti e Amministratori eletti a tutti i livelli istituzionali che la Lega ha costruito in decenni di un lavoro straordinario sui territori».
Non così duramente, ma Mura queste cose le dice da tempo. Tanto che, dopo la frattura sulle candidature alle provinciali ha rimediato una richiesta di sospensione di 10 mesi e la richiesta di decadenza da capogruppo Lega in Consiglio comunale a Pavia. Richieste delle quali, peraltro, da via Bellerio non si è più saputo niente.
Perché un attacco così pesante proprio ora, mentre tutti gli avversari calcano la mano sulla debacle elettorale del Carroccio?
«Più che un attacco mi pare una fotografia della situazione – risponde Mura –. Se continuiamo a dirci che va tutto bene ci facciamo solo del male. A Pavia città siamo il quinto partito: perfino Azione di Calenda è arrivata davanti a noi». Ma Pavia è amministrata da un sindaco leghista. «Il sindaco d Pavia Fracassi lavora bene, ma paga una situazione generale di cattiva gestione. La gente non si sente più rappresentata da noi». E quindi? Che fare? «Non chiedo la testa di nessuno, questo vorrei fosse chiaro – risponde Mura –. Ma tutti i commissari vanno subito rimossi e va convocato immediatamente il congresso per confrontarsi seriamente sulla questione settentrionale, sull’autonomia, sul federalismo e sui temi del Nord».
L’ultimo messaggio è ai neo eletti pavesi del centrodestra; il leghista Gian Marco Centinaio al Senato e Alessandro Cattaneo di Forza Italia alla Camera: «Evitino i trionfalismi a volte anche ridicoli, perché chi potrà sedere in Parlamento non deve dimenticare mai che questo sarà stato possibile soprattutto per il contributo in termini di voti di Fratelli d’Italia».
s. ro.
