Nel borgo di officine abbandonate continuano ad aggirarsi figure spettrali che trovano rifugio nella disperata ricerca di un tetto mentre altri frequentatori spacciano e nascondono le bici rubate. È il terreno di via Emilia Ovest del fallimento ex Cesa Costruzioni, alla Madonnina, ora all’asta giudiziaria in cerca di un compratore, dopo che Nordiconad ha rinunciato a prenderlo e riqualificarlo quando sembrava ormai cosa fatta.
L’asta deve ancora andare a buon fine con un prezzo di offerta minima intorno al milione di euro. Un terreno che richiede però interventi di abbattimento e di bonifica. Nel frattempo all’interno delle officine e degli uffici regna uno squallore e un degrado difficilmente riscontrabili in altre parti della nostra città.
Basta girare all’interno dei piccoli edifici che un tempo ospitavano attività lavorative, oggi diroccati o crollati, per notare in mezzo ai mucchi di rifiuti sparsi anche borsette svuotate dopo scippi e furti e soprattutto tante biciclette. Alcune cannibalizzate e senza più nulla di smontabile e vendibile. Altre ben tenute. Come quella nel piccolo garage container dentro il quale si trovano anche mucchi di libri per l’infanzia e una vecchia Fiat Seicento, oggetti che paiono lì ormai da anni.
L’accesso è purtroppo aperto a chiunque: la rete che dà su via Emilia Ovest è sfondata. Nello spazio verde al lato degli uffici viene gettato di tutto, compresi vecchi materassi. Gli uffici sono stati vandalizzati da anni e qualcuno ha completato l’opera spaccando i vetri con i sassi. Tutto il resto è un insieme di casette che cingono il terreno a ferro di cavallo. Tutti edifici a pezzi o coi tetti sfondati nei quali i frequentatori dell’ex Cesa gettano rifiuti di ogni genere dopo i loro pasti. L’ultimo, più nascosto e anche il più grande, ospita invece gente in cerca di un alloggio occasionale. Anche l’altro giorno si notavano un braciere usato da poco e dei giacigli di materassi nudi. Compreso uno sconosciuto che dormiva coperto da maglie e piumini. Una situazione di degrado che si unisce al sinistro stato del terreno coperto di sterpaglie e vegetazioni dall’aria malsana. La speranza è che questa situazione si possa concludere presto con la vendita e un’opera di riqualificazione vera. —
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